A livello del braccio e dell’avambraccio possono essere avvertiti i sintomi provenienti dalle strutture vicine. Dal collo il dolore può essere riferito o irradiato fin qui nel caso di discopatie (protrusioni, estrusioni o ernie cervicali), radicolopatia, problematiche articolari o dolore miofasciale (trigger point).
Anche le articolazioni ed i muscoli della spalla, quando dolenti, possono riferire dolore lungo il braccio fino al complesso gomito-polso-mano. Le tendinopatie di gomito (“epicondilite” ed “epitrocleite”) conosciute anche come gomito del tennista e del golfista, possono talvolta determinare dolore sia distalmente a livello dell’avambraccio che prossimalmente a livello del braccio.
Esistono però anche quadri patologici che si sviluppano a livello dell’arto superiore, basti pensare all’intrappolamento dei nervi facenti parte del plesso brachiale, a livello dello stretto toracico (sindrome dello stretto toracico), del pronatore rotondo (sindrome del pronatore), del supinatore (sindrome del supinatore), ecc. Ovviamente anche omero, radio ed ulna, che costituiscono lo scheletro di braccio e avambraccio, possono andare incontro a frattura. Traumi a livello dell’arto superiore infine possono lesionare anche tessuti molli quali la membrana inter-ossea, il nervo radiale, il nervo mediano, il nervo muscolo-cutaneo e il nervo ulnare.
Dunque, per il trattamento delle patologie a livello del braccio e dell’avambraccio, è di fondamentale importanza che il clinico effettui una valutazione accurata e approfondita. Spesso, infatti, i sintomi che si manifestano – come dolore, formicolio o debolezza – possono essere simili per quadri patologici diversi, rendendo essenziale una corretta diagnosi differenziale. La corretta diagnosi permette di pianificare il trattamento più adatto, poiché ogni quadro patologico richiede un approccio terapeutico mirato. Ad esempio, nel caso di problematiche che coinvolgono il complesso gomito-polso-mano, il trattamento si concentrerà sulla riabilitazione specifica per questi distretti. Solo attraverso una valutazione precisa, che consideri non solo la sintomatologia ma anche la storia clinica del paziente, il clinico sarà in grado di identificare la causa specifica del disturbo. Questo approccio garantisce una gestione terapeutica mirata e personalizzata, per ottenere i migliori risultati nel trattamento e nel recupero.