Il sistema familiare è in costante trasformazione, non appena si verifica qualsiasi cambiamento in uno dei suoi membri o nelle relazioni che esistono tra loro, cambia il sistema nel suo complesso. Ad esempio processi di sviluppo vissuti dai figli e dalle figlie mentre passano dall’infanzia all’adolescenza, provocano sempre dei cambiamenti e richiedono aggiustamenti da un punto di vista sistemico-relazionale familiare.
Il percorso evolutivo di una famiglia deriva dall’influenza di eventi sia interni che esterni e i fattori possono essere di tipo relazionale nei diversi sottosistemi, nei processi di sviluppo dei suoi diversi membri, oppure legate a situazioni che si verificano nella vita di una famiglia come ad esempio nell’ambito lavorativo o scolastico.
Il concetto che ci aiuta a capire meglio l’evoluzione della famiglia è quella di transizione familiare. Si ha una transizione quando la famiglia si trova ad affrontare determinate esperienze che hanno un impatto importante sull’intero sistema, cioè comportano un cambiamento dello scenario caratterizzando la fase della vita che si conclude e che non si ripresenterà, aprendosi ad una fase successiva.
Vediamo come le dinamiche familiari sono investite da eventi attesi, il passaggio dalla coppia al matrimonio, dalla nascita di un figlio all’adolescenza, dallo svincolo all’invecchiamento, oppure possono essere non attesi, come ad esempio una separazione conflittuale, gravi problemi economici e lavorativi, perdite premature, malattia e disabilità, che possono creare un forte impatto sul funzionamento familiare.
E’ in questi eventi di crisi che le capacità e le abilità del sistema familiare hanno un ruolo importante: gli eventi possono apportare numerosi fattori di stress e, maggiore è la rigidità della struttura del nucleo, meno la famiglia sarà in grado di avviare il processo di cambiamento necessario a superare il momento critico.
Ad esempio una famiglia potrebbe trovarsi in un momento delicato di transizioni del proprio ciclo vitale o in un periodo inatteso e critico, come una momentanea difficoltà scolastica del figlio che può generare un senso di sfiducia, sensi di colpa e bassa autostima, che andranno ad ostacolare la comunicazione tra i membri della famiglia e, in parallelo, tra la famiglia e la scuola.
In molte situazioni si sente dire che quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo e che nessuno lo può insegnare. Questo porta il genitore ad avere l’impressione di doverlo imparare in solitudine, sulla base di tentativi e, inevitabilmente, di errori. I comportamenti, le domande e le difficoltà dei figli spesso mettono in crisi la capacità dei genitori di fornire risposte adeguate.
Dott.ssa Eleonora Paparo
S. Minuchin, “Famiglie e terapia della famiglia”, Astrolabio Ubaldini, 1974 – R. Iafrate e R.Rosnati, “Riconoscersi genitori”, Erikson, 2007